STORIA DELLA ROMANIA
Al Paleolitico risalgono le prime tracce di stanziamenti nell'attuale territorio romeno ma è solo intorno al 300-400 a.C. che troviamo le prime formazioni politiche presso le tribù geto-daciche di stirpe tracia.Lungo il Ponto Eusino (Mar Nero-Marea Neagra) si rilevano le prime grande colonie greche di Histria,Tomis (l'attuale Constanţa) e Kallatis (Mangalia).I Geto-Daci si estendono dal Danubio ai Carpazi dove ha sede la capitale,l'antica Sarmizegetusa.Nel I secolo a.C. il re Burebista realizza una confederazione di tribù daciche ma Roma,grazie ad accordi diplomatici coi Greci del Ponto,conquista la Dobrogea.Alla fine del I secolo d.C. re Decebal attacca il confine nord-est dell'impero romano richiamando l'attenzione di Traiano che,varcando il Danubio,conduce due campagne di guerra (101-102 e 105-106) distruggendo la capitale Sarmizegetusa.Decebal si suicida,nasce la provincia romana di Dacia.La vittoria è celebrata a Roma con la costruzione della basilica Traiana con al centro la famosa Colonna.L'arrivo di coloni romani cambierà radicalmente la vita dei Daci facilitandone l'integrazione politica e culturale i cui effetti risultano ancor oggi evidenti.Nel 271 l'esercito e l'amministrazione di Roma verranno richiamati per le pressioni a nord-est dei Goti.E' la fine di un'epoca. Al periodo dell'assimilazione dacico-romana risale la penetrazione del Cristianesimo e del latino come lingua di base (un latino provinciale e rurale lontano dalla varietà classica rimasta come esempio scritto per le future lingue dell'Europa occidentale) .I due secoli a venire di convivenza slavo-romena integreranno la formazione della lingua ricevendo così una morfologia ed una sintassi di ceppo latino ma con forte contaminazione di termini slavi.Nel secondo millennio i Romeni, chiamati Vreachi dai Bizantini (termine d'origine germanico usato da Slavi e Magiari per designare popolazioni di lingua romanza e da cui deriva Valacchia),aderiscono all'ortodossia cristiana.Tra il X ed il XII secolo i voivodati (principati-signorie) di Transilvania vengono sottomessi dai Magiari che insediano nella regione,a tutela dei confini,la popolazione magiarofona dei Secleri (ungh. Székely - rom. Secui) e coloni tedeschi (ted. Sachsen - rom. Saşi).Nel 1330 si costituisce il principato autonomo di Valahia (o Ţara Românească) nel sud del Paese mentre nel 1359 quello di Moldova ad est.I due principati devono la loro esistenza e fioritura al commercio internazionale tuttavia, tra il XV ed il XVI secolo,devono accettare la condizione di vassalli dell'impero ottomano pagando tributi sempre più onerosi in cambio della libertà.Si colloca in questo periodo la figura di Vlad Ţepeş, meglio conosciuto come Vlad l'Impalatore o Dracula (da Dracul,in romeno Il Diavolo).Vlad Ţepeş nacque a Sighişoara nel 1431 e morì in circostanze non chiarite nel 1476.Fu,a più riprese,principe di Valahia nel 1448,dal 1456 al 1462 ed infine nel 1476.Grazie al suo dominio riuscì a conservare l'indipendenza del principato dall'Impero Ottomano.La sua figura è però ricordata per le atrocità dei gesti e i suoi metodi di tortura.Si narra che nel 1463,con un piccolo esercito privato,affrontò a Plenari le orde ottomane che dilagavano nella penisola balcanica e riuscì ad intrappolare una parte dell’esercito nemico (12.000 uomini) in una gola distruggendone il contigente.Non fece prigionieri, i sopravvissuti furono tutti impalati salvo uno che fu rimandato indietro con una cesta contenente la testa del suo generale.Vlad Ţepeş è l’eroe nazionale della Transilvania.Da simili episodi nacque la leggenda del vampiro (la storia romanzata delle sue gesta è in parte raccontata da Bram Stoker nel romanzo "Dracula").Di questo secolo un altro grande personaggio della storia romena:Ştefan cel Mare (Stefano il Grande 1457-1504).Ştefan cel Mare fu un grande uomo politico e difensore della fede cristiana.Nato a Borzesti, salì al trono del principato di Moldova nel 1457.Nel gennaio 1475,con la sua valorosa partecipazione alla Battaglia di Vaslui,fermò l’avanzata ottomana, impresa che gli valse il titolo di confessore della fede e lo consacrò strenuo difensore della Cristianità. In una sua lettera Papa Sisto IV (1471-1484) lo definì "vero atleta della fede cristiana".Se il Principato si espanse progressivamente sotto Roman I e i suoi successori, sotto Ştefan cel Mare (Stefano il Grande) arrivò a formare un vasto dominio che comprendeva il territorio tra i Carpazi a ovest, fiume Dnestr a est, il Mar Nero a sud, e la Bucovina a nord.Stefano spronò i contadini della Moldova organizzando un'armata di 55.000 uomini e respinse un attacco da parte delle forze del re ungherese Mattia Corvino.L'armata di Stefano invase la Valacchia nel 1471 e sconfisse i Turchi quando loro contrattaccarono tra il 1473 ed il 1475. Dopo queste vittorie,Stefano chiese a Papa Sisto IV di formare un'alleanza cristiana contro i turchi.Il Papa rispose con una lettera in cui lo nominava "Atleta di Cristo", ma non badò alla sua chiamata per un'alleanza cristiana.Negli ultimi decenni del regno di Stefano,i Turchi incrementarono la pressione sulla Moldova.Catturarono dei porti strategici sul Mar Nero nel 1484 e bruciarono nel 1485 l'allora capitale moldava,Suceava. Ştefan cel Mare riguadagnò una vittoria nel 1486, ma in seguito limitò i suoi sforzi ad assicurare l'indipendenza della Moldova nello scenario diplomatico.Deluso dai vani tentativi di unire l'occidente contro i Turchi Stefano,sul letto di morte,a quanto pare disse a suo figlio di sottomettersi ai medesimi se questi avessero offerto una sovranità degna d'onore.Le guerre di successione indebolirono la Moldova dopo la sua morte.Alla fine del XVI secolo il principe della Valahia Mihai Viteazul (Michele il Valoroso;1593-1601) riprende la lotta anti-ottomana e realizza per un breve periodo, nel 1600,l'ambizioso disegno di dare unità ed indipendenza ai tre principati,divenendo così figura simbolo della memoria storica romena.L'unità durò però soltanto un anno; il principe venne sconfitto da un esercito asburgo-transilvanico,quindi catturato e decapitato.Nel 1683,con la riscossa austriaca di Vienna perpetrata ai danni dell'esercito ottomano,cambia l'assetto storico-politico d'Europa.Nel 1691 l'Austria si annette la Transilvania e nel 1718 il Banato di Timişoara.Gli Ottomani,da parte loro,impongono sui troni di Moldova e Valahia esponenti della classe dirigente ottomana,nobili funzionari di cultura greca: i Fanarioti (dal quartiere di Costantinopoli abitato dall'aristocrazia ellenica).La neutralità degli Asburgo nelle guerre russo-turche viene invece premiata nel 1775 con l'annessione austriaca della Bucovina mentre i Russi occuperanno la Bessarabia (1812).Nel 1821,la repressione turca della rivolta contadina di Tudor Vladimirescu,fornisce alla Russia l'occasione per estendere un protettorato su Moldova e Valahia (Trattato di Adrianopoli - 1829).I moti insurrezionali europei del 1848 trovano un riscontro pure qui dove le rivolte di Iaşi e Bucureşti richiamano truppe di occupazione russe.Ma la realtà romena è nota pure ad Occidente dove,per contrastare l'avanzata russa,si decide durante il Congresso di Parigi del 1856 di porre i principati di Valahia e Moldova sotto garanzia internazionale al fine di decidere attraverso proprie assemble il futuro status quo.Napoleone III in persona propone l'elezione distinta di Alexandru Ioan Cuza a principe sovrano di Moldova e di Valahia (gennaio 1859).L'unificazione territoriale avverrà nel 1861 quando l'alfabeto latino sostituirà il cirillico e Bucureşti diverrà capitale del nuovo stato: România.Intanto la Transilvania,autonoma dal 1860,è sottoposta alla Corona d'Ungheria secondo gli accordi del Compromesso austro-ungarico del 1867.L'opera di modernizzazione del nuovo Stato intrapresa da Ioan Cuza (1859-1866) è efficace ma la riforma agraria di ridistribuzione del grande latifondo gli aliena le simpatie della nobiltà terriera.Lo sostituirà Carol di Hohenzollern-Sigmaringen (1866-1914),capostipite della famiglia reale romena.Il 1877 vedrà le truppe romene al fianco dell'armata zarista nella battaglia di Plevna contro i Turchi.La vittoria porterà al Trattato di Santo Stefano (1878) grazie al quale viene riconosciuta l'indipendenza della Romania dall'Impero Ottomano e riconquistata la Dobrogea settentrionale,cedendo però alla Russia la Bessarabia meridionale.Nel 1881 la Romania diventa una monarchia costituzionale.Nei decenni di Carol I l'economia del Paese sarà caratterizzata dalle industrie petrolifere ed alimentari a capitale straniero e da una forte crescita della produzione agricola,ma la ricaduta interna di tale industrializzazione sarà esigua ed i rapporti fra grandi proprietari e masse contadine non cambieranno.I partiti liberale e conservatore si alterneranno al governo senza però risolvere il problema agrario e reprimendo nel sangue le rivolte contadine del 1888 e del 1907.Il nuovo regno stringe accordi segreti con le potenze della Triplice Alleanza (Germania,Austria e Italia) e,grazie alla partecipazione alla seconda guerra balcanica,la Romania ottiene la Dobrogea meridionale.Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale la Romania resta neutrale ma re Ferdinand I (1914-1927),successore e nipote di Carol I, nell'agosto del 1916 si affianca alle potenze dell'Intesa e dichiara guerra all'Austria-Ungheria per liberare le regioni ancora irredente.Le truppe tedesche occupano Bucureşti e buona parte del Paese,ma,con l'uscita della Russia dal conflitto all'indomani della Rivoluzione d'Ottobre (1917),la Romania resta sola contro la Germania,motivo per cui si vede costretta alla "pace odiosa" di Bucureşti (maggio 1918).Intanto la Bessarabia,con popolazione a maggioranza romena,decide di unirsi alla Romania,che rientra in guerra contro i poteri centrali proprio alla fine della guerra (novembre 1918).Con la fine dell'impero asburgico i romeni di Bucovina,Transilvania e Banato proclamano l'annessione alla Romania,ratificata dalla conferenza di pace di Parigi (1919-1920): nasce la Grande Romania.Il nuovo Paese vedrà il raddoppio del territorio e della popolazione,di cui almeno un quarto costituita da minoranze (ungherese,tedesca,rom,ebrea,ucraina,russa e varie altre),l'introduzione del suffragio universale maschile (1918),una riforma agraria (1921) con distribuzione a riscatto di sei milioni di ettari di terre tolte ai latifondi (ma le masse rurali più povere ne restano in buona parte escluse;produzione e reddito sono limitati per mancanza di attrezzature),una nuova costituzione di tipo democratico (1923) in uno Stato però troppo centralizzato per rispondere alle istanze ed esigenze delle nuove province ed etnie.Si afferma in questo periodo il Partito Contadino presto fusosi col Partito Nazionale della Transilvania per dar vita al Partito Nazional-Contadino che nel 1928 conquista il governo.Morto Ferdinand I,sale al trono il nipote Mihai di appena sei anni,assistito da un consiglio di reggenza (1927-1930).La crisi politica interna ed il malcontento generale per le condizioni economiche spingono il governo a chiamare sul trono il legittimo successore, Carol II (1930-1940),padre di Mihai,precedentemente allontanato dalla successione e dal Paese per alcuni scandali.Sotto la sua reggenza acquisirà potere il movimento delle Guardie di Ferro,di ispirazione fascista,guidato da Corneliu Z.Codreanu.In un clima di crescente tensione,nel 1938 il re scioglie i partiti,acquisisce tutto il potere,emana una costituzione illiberale ed istituisce il partito unico.Il 30/11/1938 Codreanu viene fucilato per ordine del ministro degli interni Călinescu.La dipendenza dalla tecnologia industriale tedesca avvicina la Romania alla Germania hitleriana,ma la neutralità dichiarata allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale avrà gravi conseguenze.Nel 1940 dovrà cedere all'URSS la Bessarabia e la Bucovina settentrionale,all'Ungheria la Transilvania settentrionale,alla Bulgaria la Dobrogea meridionale.Mentre truppe tedesche invadono il Paese e Carol II abdica in favore del figlio Mihai I (1940-1947),il generale filonazista Ion Antonescu con i legionari eredi delle Guardie di Ferro (presto eliminati dalla dittatura militare) prende il potere,firmando con Germania e Italia un patto tripartito che determina nel 1941 il conflitto con l'URSS,la cui sorte è segnata con la ritirata tedesca da Stalingrado.Nella primavera del 1944 i partiti storici romeni,Liberale e Nazional-Contadino,si uniscono a quello Social-Democratico e Comunista in un Blocco Nazionale Democratico,avviando trattative con gli Alleati e con l'URSS per una pace separata.Truppe sovietiche varcano il confine mentre il re fa arrestare Antonescu,forma un nuovo governo di unità nazionale e chiede l'armistizio (23 agosto 1944),che prevede l'ingresso della Romania nella guerra antinazista.Alla fine del conflitto,quando nel 1947 il Trattato di Parigi ratifica il ritorno della Transilvania alla Romania e la cessione di Bessarabia e Bucovina settentrionale all'URSS,il Paese è sotto la sfera d'influenza sovietica.Nel 1945 il Fronte Nazionale Democratico,che riunisce le formazioni di sinistra,prende il potere procedendo a riorganizzare l'economia con la creazione di società miste sovieto-romene (SOVROM).L' 01/06/1946,giudicato da un tribunale romeno,viene fucilato il "Conducator" (duce) Antonescu.Il successo elettorale del blocco democratico nel 1946 accelererà la svolta.I vecchi partiti vengono sciolti; re Mihai I è costretto ad abdicare nel dicembre del '47; nell'aprile del '48 è proclamata la Repubblica popolare con una costituzione che attribuisce al Partito Comunista Romeno (PCR) la guida del Paese; le principali imprese nazionali sono nazionalizzate ed è imposta la collettivizzazione dell'agricoltura.Nel 1949 la Repubblica Popolare di Romania entra nel Comecon,ma lentamente viene attuata una politica di relativo sganciamento dall'URSS.Nel 1952 il capo dello Stato Gheorghe Gheorghiu-Dej (1952-1965) allontana dal governo gli uomini imposti da Mosca e nel 1960 le truppe d'occupazione sovietiche abbandonano la Romania.Alla morte di Gheorghiu-Dej, nel 1965, sale al governo con un nuovo gruppo dirigente il segretario del PCR Nicolae Ceauşescu ed una nuova Costituzione prevede il passaggio della repubblica da popolare a socialista.Il Paese inizia un'intensa attività diplomatica con l'Occidente al fine di realizzare l'industrializzazione necessaria allo sviluppo economico e con il Terzo Mondo capace di offrire materie prime a basso costo.Purtroppo la crisi petrolifera degli anni Settanta rende inutilizzabili a pieno regime i complessi industriali con effettivo rallentamento della crescita ed abbassamento del tenore di vita.La costruzione di opere faraoniche e la restituzione del debito estero porta negli anni Ottanta il Paese ad una sorta di economia di guerra sempre meno sostenibile.Le scelte politiche ostentate da Ceauşescu negli anni '60 e '70 (non allineamento,condanna dell'invasione di Praga,via nazionale al socialismo) gli hanno dato credibilità sia all'interno (vuoi per il nazionalismo in chiave antisovietica vuoi per la fiducia in un socialismo più umano) che all'estero (sopravvalutando la presa di distanze dall'URSS).A partire dagli anni Settanta il modello cinese di stampo maoista ispirerà al dittatore l'idea di una sorta di rivoluzione culturale alla romena,comportando un crescente culto della personalità,esteso alla moglie Elena,e l'accentramento del potere nelle mani del clan familiare.Si accentuerà inoltre la repressione delle minoranze etniche e religiose nonché di ogni forma di opposizione (grazie alla Securitate i capi delle rivolte nelle miniere verranno eliminati).Negli ultimi anni Ottanta il folle piano di smantellamento di interi quartieri cittadini e di villaggi romeni ed ungheresi per un progetto di riurbanizzazione faraonica,la distruzione di importanti monumenti,la rivolta di Braşov del 1987 e l'esodo di migliaia di giovani richiamano il caso romeno all'attenzione dell'Occidente.Il 15 dicembre del 1989, mentre i regimi comunisti uno dopo l'altro collassavano nell'Europa dell'est, Padre Laszlo Tokes parlò contro Ceauşescu dalla sua chiesa di Timişoara. Quella sera una gran folla si radunò fuori dalla sua abitazione per protestare contro la decisione della Chiesa Riformata di Romania di rimuovere il sacerdote dal suo incarico.Gli scontri tra i dimostranti e la Securitate proseguirono per i successivi quattro giorni. Il 19 dicembre l'esercito aderì alla protesta. Il 21 dicembre gli operai di Bucureşti fischiarono Ceauşescu durante un raduno di massa..iniziarono così gli scontri per le strade della capitale tra le truppe armate, la Securitate e la popolazione.Il giorno seguente i coniugi Ceauşescu cercarono di fuggire dalla Romania, ma vennero arrestati, giudicati da una corte improvvisata a Târgovişte e giustiziati da un plotone di esecuzione il giorno di Natale.Si pensa che i membri del Fronte per la Salvezza Nazionale, che prese il controllo della Romania dopo la morte di Ceauşescu, avessero cospirato mesi per rovesciarlo,ossia ben prima che le dimostrazioni del dicembre 1989 li forzassero ad agire più in fretta. Nel 1990 venne eletto un governo di garanzia, guidato da Ion Iliescu. Le manifestazioni studentesche di protesta contro i suoi dirigenti ex-comunisti vennero soffocate quando 20.000 minatori del carbone, provenienti dalla Valle di Jiu, vennero portati a Bucureşti per inscenare una contro-manifestazione. I minatori vennero portati a Bucureşti ancora un anno dopo per forzare le dimissioni del primo ministro riformista Petre Roman.Iliescu e il Fronte per la Salvezza Nazionale vennero rieletti nel 1992 ma la incontrollata inflazione, la disoccupazione, le prove di corruzione del governo fecero sì che nel 1996 Iliescu perdesse le elezioni a favore di Emil Constantinescu, capo della riformista Convenzione Democratica della Romania.Il ballottaggio per le elezioni presidenziali romene del dicembre 2000 ha portato alla reintegrazione di Iliescu alla presidenza.I romeni hanno evidentemente considerato quest'ultimo il male minore, essendo il rivale di Iliescu Corneliu Vadim Tudor, esponente del partito della destra nazionalista.Continuano le discriminazioni nei confronti dei magiari e dei gitani, alimentate dai partiti ultra-nazionalisti. L'inefficienza del governo ha provocato un clima di disaffezione e si teme che le contestazioni degli operai e dei minatori, sostenuti dagli studenti, si ripetano con i picchi già raggiunti nel 1997 e nel 1999.All'apertura del vertice della NATO a Praga, il 21 novembre 2002, i leader dei diciannove Paesi membri hanno formalmente invitato a entrare, entro il 2004, nell'Alleanza Atlantica sette Paesi che in passato appartenevano alla cosiddetta "Cortina di ferro": Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Slovacca, Romania e Slovenia.Con la firma della «Carta di partenariato dell'Adriatico», siglata dal Segretario di Stato americano Colin Powell a Tirana il 2 maggio 2003, si è concluso il negoziato tra Washington e le tre nazioni balcaniche rimaste escluse dall’allargamento della NATO, definito a Praga. La «Carta» accompagnerà Albania, Macedonia e Croazia verso l’ammissione a pieno titolo nell'Alleanza Atlantica. Mancano ancora all’appello Serbia, Bosnia e Montenegro ma gli USA hanno già espresso la loro disponibilità ad accoglierli nel partenariato.Attualmente sono proprio i Paesi dell’Est quelli più solidali nell’appoggiare gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo globale.Dopo la Romania, infatti, l’Albania ha sottoscritto un’intesa bilaterale che esenta il personale militare americano dalla nuova Corte Penale Internazionale.Nel gennaio 2005, si sono tenute in Romania le elezioni parlamentari e presidenziali.I sondaggi davano per favorito Adrian Nastase, ma il ballottaggio del 12 dicembre ha assegnato la vittoria a Traian Băsescu, già sindaco di Bucureşti.La coalizione di governo è ora guidata da Călin Constantin Anton Popescu-Tăriceanu,che ha annunciato come obiettivi principali del suo governo la riduzione della corruzione e la conclusione dell’iter legislativo che porterà all'ingresso del Paese nell’Unione Europea.
FONTI:
- Guida Verde del Touring Club Italiano (Romania/Bulgaria - Ediz.2000)
- Guida EDT-Lonely Planet (Romania e Moldova - Ediz.2004)
- http://it.wikipedia.org (Wikipedia - L'enciclopedia libera)
FONTI:
- Guida Verde del Touring Club Italiano (Romania/Bulgaria - Ediz.2000)
- Guida EDT-Lonely Planet (Romania e Moldova - Ediz.2004)
- http://it.wikipedia.org (Wikipedia - L'enciclopedia libera)
0 Comments:
Posta un commento
<< Home